Giornata passata quasi completamente al telefono....
...2 palle..........telefono fisso, cordless, cellulare, veramente non se nè può proprio più....
Washington, dopo 113 anni la Camera riabilita l’immigrato fiorentino:
non aveva i soldi per pagare il brevetto.-
WASHINGTON - Ci sono voluti 113 anni, ma adesso è ufficiale:
l’ inventore del telefono non è Alexander Graham Bell, come continuano a insegnare i libri di testo delle scuole, bensì
Antonio Meucci, l'immigrato fiorentino che morì in povertà a New York nel 1889 dopo essere stato defraudato del brevetto.-
Lo ha decretato per acclamazione la Camera a Washington, su iniziativa del deputato italo-americano Vito Fossella : «La Camera - dice la risoluzione - intende dare riconoscimento alla vita e alle conquiste di Meucci, prendendo atto del lavoro da lui svolto nell’ invenzione del telefono».- Dopo la riabilitazione di Sacco e Vanzetti, i due anarchici ingiustamente condannati a morte per terrorismo negli Anni Venti, è un altro trionfo, peraltro ancora più tardivo, per la generazione degli immigrati italiani che furono spesso vittime di pregiudizi e discriminazione.-
La motivazione della Camera apre uno squarcio straordinario su uno dei capitoli più vergognosi del business americano, e riassume l'odissea dello sfortunato fiorentino nella terra promessa.- Rileva che, arrivato a New York, «Meucci continuò a lavorare senza posa a un progetto avviato all'Avana a Cuba, un'invenzione che chiamò teletrofono, basato sulle comunicazioni elettroniche»; e che nella sua casa di Staten Island «allestì un collegamento permanente tra il laboratorio nello scantinato e la stanza della moglie, che soffriva di un'artrite deformante, al secondo piano».-
La motivazione aggiunge che «avendo dato fondo ai risparmi, Meucci non poté commercializzare l'invenzione, pur avendone fornita una dimostrazione nel 1860 e avendola pubblicata sul giornale italiano di New York».-
La povertà e la scarsa conoscenza dell'inglese e del mondo degli affari, prosegue la Camera, «impedirono a Meucci, che viveva ormai dell'assistenza sociale, di finanziare il processo del brevetto, costringendolo a limitarsi a una notifica nel 1871».-
L'inventore consegnò alcuni prototipi alla Western Union, la società dei telegrafi, ma questa disse di averli persi, e gli rifiutò i soldi per rinnovare la notifica nel 1874.-
In questo modo, due anni dopo la Western ottenne il brevetto, attribuendo l'invenzione a Bell, che aveva lavorato sui prototipi di Meucci. Indignata, la comunità italiana fece quadrato attorno all'immigrato fiorentino, e dopo un decennio ottenne l'intervento del governo.-
«Il 13 gennaio 1887», conclude la motivazione «il brevetto di Bell venne annullato per frode e dichiarazione del falso, annullamento poi sancito dalla Corte suprema».-
Ma Meucci morì nel 1889 e il brevetto Bell, che scadeva nel 1893, non fu più contestato.-
Giubilante, il deputato Fossella, dello stato di New York, ha dichiarato che «si è finalmente fatta giustizia» e ha attribuito parte del merito alla direttrice del Museo Garibaldi-Meucci di Staten Island, Emily Gear.-
La Gear, una giovane combattiva, studiosa di storia, lamenta che ancora oggi «molti immigrati negli Usa siano condannati al fallimento».-
Ha rilanciato il piccolo museo, da un secolo dedicato ai due personaggi che divennero intimi amici a Long Island, dove Giuseppe Garibaldi, da lei definito «il George Washington italiano» visse per un paio d'anni lavorando nella fabbrica di candele di Meucci.-
Nella parte di Meucci c'è il teletrofono da lui sperimentato per la prima volta nel 1849, quando Alexander Graham Bell, sottolinea la Gear, aveva appena due anni. -