Lettera aperta al governo Monti
A distanza di poche settimane, il governo Monti è tornato in Parlamento per la seconda volta a chiederci di dargli fiducia. La prima volta ce l'hanno chiesta sulla parola. E noi sulla parola l'abbiamo data. Una parola in realtà composta da 3 parole: equità, rigore e sviluppo. E oltre a queste 3 parole c'era la fiducia sulla professionalità e credibilità del nuovo governo. E lo voglio dire subito, a scanso di equivoci: dovessimo tornare indietro, quella fiducia la daremmo ancora, perché non v'è dubbio che è meglio veder rappresentare l'italia dal presidente del consiglio Monti, vederlo ai vertici internazionali dialogare da pari con Merkel, Obama e Sarkozy, piuttosto che l'ex presidente Berlusconi che ci faceva vergognare e ridere. Non v'è dubbio che è meglio confrontarsi con personalità come quelle attuali, piuttosto che con ex ministri inquisiti per fatti di mafia.
Non è in discussione da parte nostra la possibilità di poterci confrontare nel merito, e ci dispiace davvero che questo confronto sia stato impossibile con la decisione di mettere la fiducia. Una fiducia che fa sentire noi sotto ricatto, ma sappiamo che anche il governo si sente sotto ricatto. Non lo possono ammettere, certo, ma a me lasciatemelo dire. Per bocca dello stesso Monti, dei suoi ministri e sottosegretari, abbiamo preso atto che questa manovra l'avrebbero fatta in modo diverso se gli fosse stato consentito.
Non ci crede, il presidente Monti? Vada a leggere la prima pagina di Repubblica di oggi, l'intervista a Catricalà: "sulle liberalizzazioni - ha detto - certo che sono arrabbiato e amareggiato, la forza delle lobby in Parlamento è ancora potente. E ancora, cito da Ballarò di 3 giorni fa il sottosegretario Polillo: "Non abbiamo potuto mettere a gara le frequenze televisive perché nella maggioranza c'è anche il PdL". Lo vogliamo tradurre in dipietrese? "Perché nella maggioranza c'è anche il partito di Berlusconi, che le frequenze se le è prese a gratis!"
In onestà, vi pare che brave persone come quelle che compongono il governo Monti non abbiano la nostra fiducia? Ma il problema è che ci dispiace vederli così arrendevoli. Non io, non Di Pietro, ma il professor Monti, nel 1999, da commissario europeo, intervenendo pubblicamente e spiegando le ragioni per cui nel nostro Paese non c'era e non c'è sviluppo - la terza gamba dell'impegno fiduciario di qualche settimana fa -, diceva: "L'economia italiana è debole perché il risanamento è fatto con aggravi fiscali e non con il contenimento delle spese". E adesso cosa fa, il presidente Monti? Aggravi fiscali, tasse su tasse, e nulla sul contenimento delle spese.
Io penso che un'altra manovra era ed è ancora possibile. Mi auguro che successivamente si possa ancora fare,
recuperando quel rapporto fiduciario che noi non abbiamo tolto. Siamo costretti a toglierlo oggi perché ci viene posto il ricatto del voto di fiducia, che è cosa diversa. E siamo costretti a votare contro perché questa manovra è iniqua e ingiusta, una manovra che non fa gli interessi della collettività italiana. E' una manovra - e
cito un manifesto di economisti e intellettuali di ieri - che viene imposta al Paese, ma che manca di un concreto e chiaro segno di equità,
ha in sé un rigore a senso unico, e la giustizia sociale è inesistente".
E' una manovra iniqua, perché fa pagare il costo della crisi ai pensionati e non alle lobby finanziarie, a quelle persone che hanno iniziato a lavorare prestissimo e pensavano di andare finalmente in pensione, e non ci andranno perché i soldi per far quadrare i conti il governo è andato a prenderli proprio a loro invece che agli scudati fiscali e invece di fare la convenzione con la Svizzera, come Germania e Inghilterra, per prendere quei fondi dagli evasori che sono scappati e hanno nascosto i capitali in Svizzera dopo aver fatto falsi in bilancio e corruzione. Il governo ha preferito colpire i precari, piuttosto che eliminare i costi della politica o colpire i grandi evasori fiscali.
Non io, ma Monti stesso ha detto che la prima cosa da fare era eliminare i costi della politica, eliminare gli sprechi, gli enti inutili, i consigli di amministrazione e le società a iosa che sono nate per dare posti di sottobanco ai trombati della politica. Ma poi non l'ha fatto. Ha detto che lo farà nel 2013. La fine che faranno questi provvedimenti è di essere rimandati per sempre.
Noi non siamo d'accordo col merito della manovra. E' una manovra che non tiene conto degli interessi dei cittadini. E' una manovra che poteva e doveva essere fatta in altro modo. E' una manovra che il governo stesso ha ammesso essere insufficiente. E allora chiedo direttamente al governo: perché avete messo la fiducia? E, se proprio dovevate mettere la fiducia, perché prima di questo vi siete sottomessi alle corporazioni, agli ordini professionali, a tutte quelle lobby di interessi che dicevate di voler combattere?
La verità è una e una sola, signor presidente del Consiglio:
il suo è nato come un governo tecnico, ma è subito diventato un governo politico, con i suoi compromessi. Per cercare una maggioranza parlamentare che le permettesse di sopravvivere qui dentro, ha rinunciato ai suoi stessi principi e obiettivi. Noi oggi neghiamo la fiducia. Non perché non abbiamo rispetto verso tutti voi, ma perché ci dispiace avervi visti così arrendevoli. Ci auguriamo che voi un giorno possiate tornare ad essere persone tutte d'un pezzo, che fanno gli interessi di tutti gli italiani e che mettono al primo posto gli interessi dei più deboli: quel giorno potremo con piacere tornare a darvi la fiducia.
Noi dell'Italia dei Valori non facciamo populismo. Facciamo politica nell'interesse dei cittadini. E se c'è qualcuno a cui non va bene tutto questo, si assuma la responsabilità di trovare un'alternativa, non se la prenda con noi che, come Cassandra, denunciamo il male che vediamo.