Il silenzio è un tarlo dell'anima.
Il suo embrione nel ghiaccio ora si è aperto.
E sul fondo è già cancrena.
Sclerotizzatesi, le dighe hanno pietrificato il grido.
Schiusa dalle uova del pensiero,
ogni parola gira il capo di qua, di là.
Implode in un respiro profondo.
Stratifcazioni.
Una traccia residua di vita.
Intorno, il silenzio.
Intorno, il silenzio.
Senza calcoli e senza strategia.
Ma il viaggio è lungo.
C'è ancora molto strazio da patire.
L'esangue resa è una forma tenace di nuovo dolore.
Ma forse dall'urlo estremo sorgerà un nuovo spuntone.
Per arrampicarsi verso un altro cielo.
O questo.
Nel riflesso speculare di una lacrima,
che in una capriola volge al sorriso.-
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by giorno26 ღ