Nella vita non è importante da dove si è partiti o dove si stà andando,
quello che realmente conta, è quanto si è felici durante il cammino.
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domenica, novembre 29, 2009
friends forever...
???
Alcuni " vecchi " ricordi di viaggio... :-))
Anni fà ( secoli ) scelsi come meta di viaggio insieme a delle mie amiche, il Giappone 日本/日本国.
Naturalmente ritornai a casa tutta frastornata per il fuso orario ( UTC +9 ) e anche per quello che avevo visto.
Il primo impatto fù negli hotel, la tavoletta del wc è super riscaldata !
Una figata pazzesca, nelle giornate fredde è veramente il massimo poter posare il sedere su qualcosa di caldo !
A Tokyo ( 12.942.366 abitanti nel 2009 ), la mia camera era al piano n° 26... ogni volta che sono obbligata a dover prendere un ascensore in pratica ( soffro di claustrofobia ) vado in panico, immaginatevi il mio enorme piacere ogni volta che andavo sù e giù !
Gli hotel giapponesi poi, vengono concepiti con centomila pulsanti e pulsantini... sicuramente io nel mio hotel, nè devo aver schiacciato uno di troppo e il risultato fù che non mi pulirono la camera per ben 3 giorni !
Al ristorante poi, non andò meglio... il primo giorno andai a pranzo con le mie amiche, e appena ci fummo sedute arrivò velocemente una cameriera con dei piccoli antipasti ( secondo noi ) e siccome eravamo affamate e gasate per essere in Giappone, mangiammo tutto, ma proprio tutto in meno di un secondo anche se non ci piaceva...
Poco dopo tornò la cameriera e nel vedere che avevamo mangiato tutto, si incazzò talmente tanto puntandoci il dito e rivolgendosi a gli altri clienti giapponesi... noi naturalmente non capivamo nulla di quanto ci stesse dicendo...
... insomma, per farla breve, ci spiegarono poi in seguito che la cameriera aveva portato del cibo crudo affinchè scegliessimo cosa mangiare.
Morale della favola : avevamo mangiato tutto il loro campionario.
Il cibo che ricordo che mi piacque fù il Omu raisu ( オム・ライス ) fatto con riso al pomodoro e arrotolato intorno ad una frittatina.
Il Giappone ( 377.872 km² di superficie ) è molto efficiente e tutto funziona alla perfezione... dimenticai la mia macchina fotografica a Tokyo nel partire per Nagoya, e all'arrivo nel nuovo hotel, trovai in camera una bellissima scatola con dentro la mia macchina fotografica proveniente da Tokyo ( in Italia, quando mai ? ) che mi aveva preceduto, con un biglietto di saluto.
Tutti i giapponesi con cui si ha a che fare, ti salutano con un inchino e se poi ti urtano inavvertitamente gli inchini si moltiplicano... ritornai a casa con un gran mal di schiena a furia di rispondere a tutti i saluti.
Curiosità sul Giappone :
E' l'unico impero rimasto al mondo. Negli anni successivi alla seconda Guerra Mondiale v'erano anche lo Scià in Iran, l'imperatore d'Etiopia, Hailè Selassiè e, più recentemente, quello dell'Impero Centrafricano, il despota Bokassa. L'imperatore giapponese, chiamato anche Mikado o Tenno, ha un potere solo formale, ma è molto rispettato, onorato e amato dai suoi sudditi. Il cerimoniale che lo circonda è rigidissimo e solenne, ancor più di quello di cui è oggetto il sovrano Pontefice di Roma.
sabato, novembre 28, 2009
Come ti smaltisco la birra...
Lo sapevate che anche i templi thailandesi si stanno adeguando alla moda del riciclo ?
Nella cittadina di Khn Han, ai confini con la Cambogia, alcuni monaci hanno costruito un tempio con le bottiglie di birra che venivano gettate via dai bar.
Il tempio si chiama Wat Lan Kuat che in thai significa " Il tempio da un milione di bottiglie ".
Quasi tutte le pareti sono fatte di bottiglie verdi di Heineken e marroni di Chang Beer.
Persino il recinto del tempio, le stanze dei monaci e le toilette per i turisti sono fatti di bottiglie.
Un ottimo modo di riciclare materiali di ogni sorta per tirarne fuori oggetti utili.
Ma ora, che non vi venga in mente di andare in Cambogia per smaltire la vostra scorta di birra.
venerdì, novembre 27, 2009
giovedì, novembre 26, 2009
Sull'orlo della guerra civile.
" L'obiettivo di questa lista - spiega la rivista americana - è quello di svelare il potere, non di glorificarlo ".
Al 11° posto papa Benedetto XVI.
Al 37° posto Osama Bin Laden.
martedì, novembre 24, 2009
lunedì, novembre 23, 2009
Timballo abruzzese...
10 uova
12 cucchiai pieni di farina 00
1/4 di acqua
1/4 di latte
serve un pezzetto di lardo per ungere la pentola dove cuocere le frittelle (da passare ogni tanto altrimenti la frittella si attacca).-
un bel pezzo di parmigiano reggiano ( italiano ! ) grattuggiato
4 mozzarelle ( italiane ! ) tagliate a cubetti
A parte preparare il sugo ( pomodoro italiano ! ), con un minimo di olio extravergine ( italiano ! ) come soffritto, per poi buttargli 6/7 etti di polpa di pomodoro trita e carne macinata di prima scelta, e cuocere per circa un'ora.
Ungere la padella, dove mettere il timballo, con burro (io lo faccio con olio extravergine).-
Dopodichè tocca "imballare" ( cioè stratificare gli ingredienti ) il tutto:
preparare uno strato di frittelle con strato di sugo, strato di spinaci, strato di mozzarelle, strato di parmigiano, di nuovo frittelle, sugo, spinaci, mozzarelle, parmigiano sino a consumare tutto.
Mettere nel forno già caldo e cuocere per almeno un 50 minuti.-
- Spero che qualche americano che si decida di fare questa ricetta, usi "solo" veri prodotti italiani.-
Ed ora, buon appettito a tutti.-
domenica, novembre 22, 2009
Ho sceso...
e ora che non ci sei più,
è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tutt'ora,
nè più mi occorrono le coincidenze,
le prenotazioni,
le trappole,
gli scherni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale, dandoti il braccio
non già perchè con 4 occhi forse ci si vede di più.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due
le sole vere pupille,
sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
sabato, novembre 21, 2009
venerdì, novembre 20, 2009
SkyWatch...in the my sky
No, perché ?
E' un giorno come gli altri,
segnato sullo stesso calendario
di una data qualunque.
Ma verso sera
sul picco, remoto palcoscenico
di un sentiero fuorivia
si è aperto un sipario d’aria trasparente
ed è salita sulla scena,
emozionata per la recita
e vibrante d’attesa, come chi aspetta
il cenno del maestro di ballo
per un ultimo, rapido inchino
la nebbia,
laccata d’oro
dai raggi del sole al tramonto.
Ed io la guardo, ora,
come il tempo non fosse più mio,
e mi portasse un domani.
giovedì, novembre 19, 2009
L'isola che non c'è...
il mio cuore chiude tutti i suoi cancelli,
per meditare di nascosto,
della tua sensuale bellezza...
The boss
Disse il cervello: " Io sono il cervello e trasmetto gli ordini a tutto il corpo e quindi è giusto che io né sia il capo naturale. "
Lo stomaco disse: " Io trasformo in energia tutti i cibi è quindi naturale che diventi io il capo. "
Le gambe dissero: " Noi esprimiamo l'energia e facciamo muovere il corpo, quindi non puo' esserci altro capo che noi stesse. "
E così via, tutti gli organi uno dopo l'altro, proposero la loro idea più o meno valida, per candidarsi a diventare il capo.
Quando toccò al buco del culo, tutti scoppiarono in una sonora risata !!!
Il buco del culo, che era molto permaloso, come sua natura, si mise in sciopero e non espletò più il suo dovere....
In poco tempo tutto il corpo cominciò a stare male...
Il cervello divenne febbricitante, lo stomaco ebbe i crampi e le gambe divennero immobili.
Così, prima di giungere a morte certa, tutti gli organi di comune accordo, decisero che il Buco del Culo sarebbe stato nominato loro capo !
Morale della favola :" Non c'è bisogno di essere un genio per fare il capo.
Non è importante dimostrare di essere energici, per fare il capo.
Non è importante sapere come muoversi nell'ambiente, per fare il capo.
Quello che conta in realtà, è sapere fare lo stronzo......."
mercoledì, novembre 18, 2009
U.S.A. : " Mangiate solo autentico made in Italy !! "
Gli Usa speculano imitando male i prodotti italiani.Martedì 27 ottobre 2009
L'euro forte frena le esportazioni degli autentici prodotti agroalimentari italiani che fanno registrare un calo in valore dell'11% negli Stati Uniti, dove cresce invece il mercato del Made in Italy taroccato nella pasta, nei salumi, nelle conserve nei formaggi.
Lo denuncia la Coldiretti nazionale, evidenziando come «a fronte di una importazione media dall'Italia di circa 10 mila tonnellate all'anno di Parmigiano Reggiano e Grana Padano, negli Usa si producono ora quasi 70 mila tonnellate di Parmesan, tra Wisconsin, New York e California».
Non fà eccezione il Pecorino romano, il formaggio ovino più venduto negli Usa e, nonostante il nome, prodotto per il 97% nei caseifici sardi.
LO SCENARIO:
Gli Stati Uniti sono, insieme all'Australia, il Paese dove si concentrano maggiormente le imitazioni del Made in Italy alimentare che, sottolinea la Coldiretti, «vale nel mondo circa 50 miliardi di euro e toglie spazi di mercato agli autentici prodotti nazionali.
Se il Wisconsin è lo stato Usa dove si realizza la maggioranza del formaggio italiano taroccato con numerosi impianti di produzione di provolone, romano cheese, mozzarella e parmesan, in crescita sono anche le produzioni dello stato di New York per provolone, mozzarella e ricotta e della California per il provolone e la mozzarella».
NON SOLO FORMAGGI:
La lista è lunga - precisa la Coldiretti - anche per i salumi, con l'offerta nel mercato statunitense del salame Toscano, soppressata ma anche mortadella bolognese fatta con carne di tacchino mentre tra i condimenti risaltano i San Marzano: pomodori pelati “grown domestically in the Usa” e il “Pompeian olive oil”, che non ha nulla a che fare con i famosi scavi, ma è prodotto nel Maryland.
Non sfugge al tarocco anche il vino simbolo del Made in Italy come il Chianti “clonato” nella Napa Valley in California o il Marsala wine.
«Siamo di fronte a un inganno globale per i consumatori», rileva il presidente della Coldiretti Sergio Marini, «che causa danni economici e di immagine alla produzione italiana e che sul piano internazionale và combattuto cercando un accordo sul commercio internazionale nel Wto ma è anche necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo dove occorre estendere a tutti i prodotti l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti alimentari».
martedì, novembre 17, 2009
lunedì, novembre 16, 2009
Canzone del carceriere...
con quella chiave macchiata di sangue ?
Vado a liberare la mia amata
se sono ancora in tempo...
L'avevo chiusa dentro,
teneramente,
crudelmente,
nella cella del mio desiderio...
Nel più profondo del mio tormento...
Nelle menzogne dell'avvenire...
Nelle sciocchezze del giuramento...
Voglio liberarla,
voglio che sia libera,
e anche di dimenticarmi,
e anche di tornare,
e di amarmi ancora,
o di amare un altro
se un giorno le và a genio.
E se resto solo
e lei sarà andata via,
io serberò soltanto,
serberò tuttavia
nel cavo delle mani,
fino alle ultime mie ore
la dolcezza dei suoi seni plasmati dall'amore.
domenica, novembre 15, 2009
Shall I compare thee to a summer's day ?
by William Shakespeare (1564-1616) Sonnet XVIII
Shall I compare thee to a summer's day ?
Thou art more lovely and more temperate.
Rough winds do shake the darling buds of May,
And summer's lease hath all too short a date.
Sometime too hot the eye of heaven shines,
And often is his gold complexion dimm'd;
And every fair from fair sometime declines,
By chance or nature's changing course untrimm'd ;
But thy eternal summer shall not fade
Nor lose possession of that fair thou ow'st ;
Nor shall Death brag thou wander'st in his shade,
When in eternal lines to time thou grow'st :
So long as men can breathe or eyes can see,
So long lives this, and this gives life to thee.
Posso paragonarti a un giorno d'Estate ?
Tu sei più amabile e più tranquilla.
Venti rudi scuotono i teneri germogli di Maggio.
E il corso dell'estate ha fin troppo presto una fine.
Talvolta troppo caldo splende l'occhio del cielo,
E spesso la sua carnagione dorata s'oscura ;
E d'ogni cosa bella la bellezza talora declina,
spogliata per caso o per il mutevole corso della natura.
Ma la tua eterna estate non dovrà svanire,
Nè perder la bellezza che possiedi,
Nè dovrà la morte farsi vanto che tu vaghi nella sua ombra,
Quando in eterni versi al tempo tu crescerai :
Finchè uomini respiraranno o occhi potran vedere,
Queste parole vivranno, e ti daranno vita.
le parole nascoste...
che equivale a mentire
(tutto quello che si può dire è bugia)
il resto è silenzio,
solo che il silenzio non esiste
no,
le parole
non fanno l'amore
fanno l'assenza.
Se dico acqua, berrò ?
Se dico pane, mangerò ?
In questa notte, in questo mondo
straordinario silenzio quello di questa notte.
Quello che succede nell'anima non si vede.
Quello che succede nella mente non si vede.
Quello che succede nello spirito non si vede.
Da dove viene questa cospirazione dell'invisibilità ?
Nessuna parola è visibile.
Ancora Dubai...
Poteva forse mancare nel bel mezzo della città, la fontana più grande, più alta e più costosa del mondo ?
Certamente no.
E quindi, dopo l'albergo più alto del mondo ( Burj Al Arab ), dopo l'edificio più alto del mondo ( Burj Dubai ), dopo le isole artificali ( The Palms e The World ), è nata ora la " Dubai Fountain ".
E' stata progettata da Alex Salamoun, autore anche delle fontane del Bellagio a Las Vegas.
La Dubai Fountain che è costata la bellezza di 218 milioni di dollari, è lunga 275 metri ed i suoi getti d'acqua possono raggiungere un'altezza di 150 metri.
Come si può vedere dal video, gli spettacoli di acqua e luce, coordinati con la musica, sono grandiosi e unici al mondo, proprio come Dubai.
Ed ora che ne dite, organizziamo un viaggio per Natale ?
sabato, novembre 14, 2009
Spaghetti alle vongole
* - 500 gr. di vongole
* - 10 rametti di prezzemolo
* - 1 spicchio d'aglio
* - 2 cucchiai d'olio extravergine di oliva
* - pepe
* - 160 gr di spaghetti
* - sale grosso
Lavare accuratamente le vongole sotto acqua corrente e metterle in una pentola abbastanza grande.
Mettere la pentola sul fuoco a fiamma vivace ed attendere che le vongole si aprino.
In genere occorrono dai 5 ai 7 minuti.
Mescolare le vongole di tanto in tanto.
Quando sono pronte sgusciarle lasciandone qualcuna intera per decorare e filtrare il liquido di cottura.
Lavare il prezzemolo, selezionarne le foglie e tritarle finemente con la mezzaluna su un tagliere assieme allo spicchio d'aglio spellato.
In una grande padella mettere l'olio, il trito e farlo soffriggere a fiamma dolce facendo molta attenzione che l'aglio non bruci.
Unire le vongole e mescolare accuratamente.
Aggiungere 2 cucchiai di liquido di cottura, far insaporire qualche istante, unire una grattugiata di pepe, spegnere il fuoco e coprire.
Cuocere la pasta in abbondante acqua salata e, poco prima di scolarla, aggiungere mezzo mestolo di acqua di cottura nella padella delle vongole, quindi accendere il fuoco.
Saltare la pasta scolata a fiamma vivace nella padella del condimento per qualche minuto, girando di frequente.
Servire immediatamente con un filo d'olio a crudo e decorare con foglie di prezzemolo.
venerdì, novembre 13, 2009
Il male dentro...
giovedì, novembre 12, 2009
mercoledì, novembre 11, 2009
il mio sacco....
La nebbia avvolge i miei pensieri come carta da pacco troppo sottile che si lacera ad ogni mio dubbio facendo defluire tutte le mie paure, le mie ansie.
La mia mano cerca il taccuino nella tasca, il sacco di parole, che ho messo da parte per i tempi in cui la siccità mi avrebbe seccato la gola.
Lo apro ansiosa di trovarle, imprevedibili monete, con un lato solo, sempre lo stesso, sempre testa.
E' una melodia antica, di un tempo che non è mio in questa vita.
E' una saggezza di altri, che prima di me si sono svegliati in un bagno di sudore, dopo aver sognato la morte, la guerra, l'amore, il dolore.
Da quel dolore sono nate le parole, barcollanti, perché ancora non sapevano camminare.
Parole uscite da cervelli verdi, di speranza e di gioventù, sotto capelli canuti già nei primi venti anni.
Con quelle parole sono cresciuta ricordandomi che se hai gambe corte non potrai mai fare altro che passi piccoli, nella consapevolezza che non sarebbe mai piovuto sulla mia terra arida, perchè, recitano le parole del mio sacco, piove solo sul bagnato.
Il sacco è sempre pieno, come il mare e per quanto io ne tolga parole, pensieri, emozioni e ricordi questo continua a riempirsi.
Forse è una piccola piaga che non guarisce, come la mia scatola che non si voleva mai svuotare.
Forse non sono tanto capace a voltare pagina.
Forse mi piace il passato e lentamente, mentre sperimento il sogno, mi dimentico di vivere.
Quando cambierò o quando cambierà, forse non nè sarà rimasto molto, di tempo.
Ma in questa prospettiva sciatta e poco desiderabile, c'è un aspetto positivo innegabile.
Il mio sacco non è solo mio, è di tutti, è il nostro passato e per qualcuno è stato il futuro.
Potrebbe diventare il presente, con una buona dose di creatività e più impegno di quanto io né possegga.
Il sacco è anche tuo, ora che stai leggendo e magari ti stai chiedendo che cosa hai a che fare con tutto questo.
Tu ed io, che sembriamo lontani, che non abbiamo niente in comune, siamo in realtà così uguali da sembrare gemelli.
Per questo le mie esperienze ti parlano anche se diverse dalle tue, per questo ti fermi a leggere quello che scrivo.
Il mio sacco non speciale, non è diverso dal tuo.
L'unica differenza è che magari il tuo è sempre rimasto chiuso o al contrario, non lo è mai stato...
martedì, novembre 10, 2009
lunedì, novembre 09, 2009
You... touch me
domenica, novembre 08, 2009
sabato, novembre 07, 2009
;-))
giovedì, novembre 05, 2009
...
Il sì con cui ti abbandoni è il silenzio.
I tuoi baci sono: " offrirmi le labbra perchè io le baci ".
Mai parole o abbracci mi diranno che esistevi e mi hai amato: mai.
Me lo dicono fogli bianchi, mappe, telefoni, presagi... tu, no.
E stò abbracciata a te senza chiederti nulla,
per timore che non sia vero che tu vivi e mi ami.
E stò abbracciata a te senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire con domande, con carezze,
quella solitudine immensa d'amarti solo io.
mercoledì, novembre 04, 2009
The mask...
distacco la mia anima dal mio " io ".
Persino quando mi addormento:
adagio la maschera del giorno
accanto all'alito della notte
poi, sopra
incastro quella delle ore
su quella dei minuti,
per nascondere meglio
questa mia disarmonia.
Lascio che la maschera notturna
guardi, inabile, quelle del suo ieri:
sconosciute senza corpo
accanto alla malinconia.
E getto via
la maschera della notte
per mascherare gli occhi ai miei sogni.
Poi
la maschera del sogno
guarda sé stessa
mentre va a smascherarsi.
martedì, novembre 03, 2009
lunedì, novembre 02, 2009
domenica, novembre 01, 2009
Ma cos'è il mal di testa ?
...se non ti sei mai svegliato così, con gli orsetti sul pigiama che bestemmiano e le pantofole a forma di coniglio così incazzate che ti mordono persino i piedi, non sai davvero cos'è il mal di testa...
Una finestra per l'emicrania
La comparsa della sensitizzazione centrale è spesso avvertita dal paziente come un fastidio o, a volte, come un vero dolore al semplice toccare o sfiorare la cute della fronte e del capo (fenomeno chiamato allodinia cutanea).
Il soggetto se ne accorge in quanto diventa insofferente ad indossare gli occhiali, a pettinarsi e, se è donna, persino a truccarsi gli occhi o a indossare gli orecchini: a quel punto è oramai tardi per sperare in una completa scomparsa della crisi di emicrania. L'intervallo di tempo che va dall'inizio del dolore alla comparsa della sensitizzazione centrale dura circa 60 minuti ed è chiamato finestra terapeutica perché solo assumendo il farmaco all'interno di quell'intervallo (la finestra, appunto) c'è la possibilità concreta di stroncare l'attacco in corso. Pertanto è essenziale che l'emicranico prenda il farmaco per l'attacco ai primi sintomi, senza però sconfinare nei rischi di abuso. Invece le casistiche ci dicono esattamente il contrario: il 40% dei pazienti aspetta almeno 1 ora ed un 25% aspetta addirittura 2 o 3 ore, riducendo quindi le possibilità di successo.
Ma agire tempestivamente non è sufficiente: occorre anche che il farmaco in questione sia di pratica assunzione per poter essere preso in ogni frangente senza perdere tempo e che abbia una elevata rapidità di azione. Per questo scopo sono da preferire i triptani, le molecole più specifiche per il trattamento dell'emicrania e che, a differenza degli analgesici da banco, agiscono non solo sul dolore ma su tutti i sintomi dell'emicrania, compresi nausea, vomito, fastidio per la luce ed i rumori, senza essere lesivi per lo stomaco.