...se non ti sei mai svegliato così, con gli orsetti sul pigiama che bestemmiano e le pantofole a forma di coniglio così incazzate che ti mordono persino i piedi, non sai davvero cos'è il mal di testa...
Una finestra per l'emicrania
Trattare con successo un attacco acuto di emicrania dipende strettamente dalla tempestività dell'intervento terapeutico e dalla rapidità di azione del farmaco. E' quanto emerso nel corso dell'8° Congresso della European Headache Federation tenutosi dal 26 al 29 aprile 2006 a Valencia (Spagna) che ha visto la partecipazione dei maggiori esperti europei nel settore delle cefalee. Gli studi più recenti sui meccanismi della emicrania hanno evidenziato come questa malattia non sia un evento, ma piuttosto un processo che si sviluppa progressivamente nel corso delle ore. E' oggi chiaro che nella stragrande maggioranza degli emicranici (79%) dopo circa un'ora dalla comparsa dell'attacco si instaura un fenomeno chiamato sensitizzazione centrale (che è un po' come uno stato di allerta delle vie centrali del dolore) che riduce o annulla l'effetto dei farmaci analgesici.
La comparsa della sensitizzazione centrale è spesso avvertita dal paziente come un fastidio o, a volte, come un vero dolore al semplice toccare o sfiorare la cute della fronte e del capo (fenomeno chiamato allodinia cutanea).
Il soggetto se ne accorge in quanto diventa insofferente ad indossare gli occhiali, a pettinarsi e, se è donna, persino a truccarsi gli occhi o a indossare gli orecchini: a quel punto è oramai tardi per sperare in una completa scomparsa della crisi di emicrania. L'intervallo di tempo che va dall'inizio del dolore alla comparsa della sensitizzazione centrale dura circa 60 minuti ed è chiamato finestra terapeutica perché solo assumendo il farmaco all'interno di quell'intervallo (la finestra, appunto) c'è la possibilità concreta di stroncare l'attacco in corso. Pertanto è essenziale che l'emicranico prenda il farmaco per l'attacco ai primi sintomi, senza però sconfinare nei rischi di abuso. Invece le casistiche ci dicono esattamente il contrario: il 40% dei pazienti aspetta almeno 1 ora ed un 25% aspetta addirittura 2 o 3 ore, riducendo quindi le possibilità di successo.
Ma agire tempestivamente non è sufficiente: occorre anche che il farmaco in questione sia di pratica assunzione per poter essere preso in ogni frangente senza perdere tempo e che abbia una elevata rapidità di azione. Per questo scopo sono da preferire i triptani, le molecole più specifiche per il trattamento dell'emicrania e che, a differenza degli analgesici da banco, agiscono non solo sul dolore ma su tutti i sintomi dell'emicrania, compresi nausea, vomito, fastidio per la luce ed i rumori, senza essere lesivi per lo stomaco.
La comparsa della sensitizzazione centrale è spesso avvertita dal paziente come un fastidio o, a volte, come un vero dolore al semplice toccare o sfiorare la cute della fronte e del capo (fenomeno chiamato allodinia cutanea).
Il soggetto se ne accorge in quanto diventa insofferente ad indossare gli occhiali, a pettinarsi e, se è donna, persino a truccarsi gli occhi o a indossare gli orecchini: a quel punto è oramai tardi per sperare in una completa scomparsa della crisi di emicrania. L'intervallo di tempo che va dall'inizio del dolore alla comparsa della sensitizzazione centrale dura circa 60 minuti ed è chiamato finestra terapeutica perché solo assumendo il farmaco all'interno di quell'intervallo (la finestra, appunto) c'è la possibilità concreta di stroncare l'attacco in corso. Pertanto è essenziale che l'emicranico prenda il farmaco per l'attacco ai primi sintomi, senza però sconfinare nei rischi di abuso. Invece le casistiche ci dicono esattamente il contrario: il 40% dei pazienti aspetta almeno 1 ora ed un 25% aspetta addirittura 2 o 3 ore, riducendo quindi le possibilità di successo.
Ma agire tempestivamente non è sufficiente: occorre anche che il farmaco in questione sia di pratica assunzione per poter essere preso in ogni frangente senza perdere tempo e che abbia una elevata rapidità di azione. Per questo scopo sono da preferire i triptani, le molecole più specifiche per il trattamento dell'emicrania e che, a differenza degli analgesici da banco, agiscono non solo sul dolore ma su tutti i sintomi dell'emicrania, compresi nausea, vomito, fastidio per la luce ed i rumori, senza essere lesivi per lo stomaco.
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by giorno26 ღ