Il mio presente è muto, il futuro è molto incerto.
La nebbia avvolge i miei pensieri come carta da pacco troppo sottile che si lacera ad ogni mio dubbio facendo defluire tutte le mie paure, le mie ansie.
La mia mano cerca il taccuino nella tasca, il sacco di parole, che ho messo da parte per i tempi in cui la siccità mi avrebbe seccato la gola.
Lo apro ansiosa di trovarle, imprevedibili monete, con un lato solo, sempre lo stesso, sempre testa.
E' una melodia antica, di un tempo che non è mio in questa vita.
E' una saggezza di altri, che prima di me si sono svegliati in un bagno di sudore, dopo aver sognato la morte, la guerra, l'amore, il dolore.
Da quel dolore sono nate le parole, barcollanti, perché ancora non sapevano camminare.
Parole uscite da cervelli verdi, di speranza e di gioventù, sotto capelli canuti già nei primi venti anni.
Con quelle parole sono cresciuta ricordandomi che se hai gambe corte non potrai mai fare altro che passi piccoli, nella consapevolezza che non sarebbe mai piovuto sulla mia terra arida, perchè, recitano le parole del mio sacco, piove solo sul bagnato.
Il sacco è sempre pieno, come il mare e per quanto io ne tolga parole, pensieri, emozioni e ricordi questo continua a riempirsi.
Forse è una piccola piaga che non guarisce, come la mia scatola che non si voleva mai svuotare.
Forse non sono tanto capace a voltare pagina.
Forse mi piace il passato e lentamente, mentre sperimento il sogno, mi dimentico di vivere.
Quando cambierò o quando cambierà, forse non nè sarà rimasto molto, di tempo.
Ma in questa prospettiva sciatta e poco desiderabile, c'è un aspetto positivo innegabile.
Il mio sacco non è solo mio, è di tutti, è il nostro passato e per qualcuno è stato il futuro.
Potrebbe diventare il presente, con una buona dose di creatività e più impegno di quanto io né possegga.
Il sacco è anche tuo, ora che stai leggendo e magari ti stai chiedendo che cosa hai a che fare con tutto questo.
Tu ed io, che sembriamo lontani, che non abbiamo niente in comune, siamo in realtà così uguali da sembrare gemelli.
Per questo le mie esperienze ti parlano anche se diverse dalle tue, per questo ti fermi a leggere quello che scrivo.
Il mio sacco non speciale, non è diverso dal tuo.
L'unica differenza è che magari il tuo è sempre rimasto chiuso o al contrario, non lo è mai stato...
La nebbia avvolge i miei pensieri come carta da pacco troppo sottile che si lacera ad ogni mio dubbio facendo defluire tutte le mie paure, le mie ansie.
La mia mano cerca il taccuino nella tasca, il sacco di parole, che ho messo da parte per i tempi in cui la siccità mi avrebbe seccato la gola.
Lo apro ansiosa di trovarle, imprevedibili monete, con un lato solo, sempre lo stesso, sempre testa.
E' una melodia antica, di un tempo che non è mio in questa vita.
E' una saggezza di altri, che prima di me si sono svegliati in un bagno di sudore, dopo aver sognato la morte, la guerra, l'amore, il dolore.
Da quel dolore sono nate le parole, barcollanti, perché ancora non sapevano camminare.
Parole uscite da cervelli verdi, di speranza e di gioventù, sotto capelli canuti già nei primi venti anni.
Con quelle parole sono cresciuta ricordandomi che se hai gambe corte non potrai mai fare altro che passi piccoli, nella consapevolezza che non sarebbe mai piovuto sulla mia terra arida, perchè, recitano le parole del mio sacco, piove solo sul bagnato.
Il sacco è sempre pieno, come il mare e per quanto io ne tolga parole, pensieri, emozioni e ricordi questo continua a riempirsi.
Forse è una piccola piaga che non guarisce, come la mia scatola che non si voleva mai svuotare.
Forse non sono tanto capace a voltare pagina.
Forse mi piace il passato e lentamente, mentre sperimento il sogno, mi dimentico di vivere.
Quando cambierò o quando cambierà, forse non nè sarà rimasto molto, di tempo.
Ma in questa prospettiva sciatta e poco desiderabile, c'è un aspetto positivo innegabile.
Il mio sacco non è solo mio, è di tutti, è il nostro passato e per qualcuno è stato il futuro.
Potrebbe diventare il presente, con una buona dose di creatività e più impegno di quanto io né possegga.
Il sacco è anche tuo, ora che stai leggendo e magari ti stai chiedendo che cosa hai a che fare con tutto questo.
Tu ed io, che sembriamo lontani, che non abbiamo niente in comune, siamo in realtà così uguali da sembrare gemelli.
Per questo le mie esperienze ti parlano anche se diverse dalle tue, per questo ti fermi a leggere quello che scrivo.
Il mio sacco non speciale, non è diverso dal tuo.
L'unica differenza è che magari il tuo è sempre rimasto chiuso o al contrario, non lo è mai stato...
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Thank you so much...I love your comments.
Have a wonderful day.
by giorno26 ღ